Del mese di Settembre si sottovaluta spesso la carica creativa, derivante da un’inquietudine diffusa, indotta dalla fine della stagione più amata. Lascia strascichi simili e ridondanti che non si affievoliscono con l’età. Ci sono decine di canzoni, di poesie dedicate a settembre e non ne citerò nemmeno una perchè a mio modo sono vittima di questa inquietudine, anche quest’anno dove non c’è stata nessuna vera interruzione della routine lavorativa.
Ricchi e Poveri
Certo a noi Settembre regala alcuni ingredienti centrali per la nostra cucina di pianura e di campagna come le zucche, i funghi, l’uva e gli altri frutti autunnali che ridanno vigore al legame tra il nostro operato e la tradizione secolare. Meno spazio al divertissment innescato dall’uso di certi pesci e piatti rinfrescanti e un tuffo urgente nella nostra confort zone, la tradizione.
Guancia brasata e Plin di mandorla e mostarda
Complice il consueto avvento della Sagra del Tortellino, evento folkloristico e mondano imperdibile per rafforzare il tessuto sociale da sempre in fieri del paese, anzi città, di Castelfranco Emilia, riprendiamo tutte e tre le accezioni omologate del re delle tavole emiliane che qui ebbe i natali come recita più di una filastrocca e testimonia un’opera scultoria.
Fegato fegato spappolato
La Lumira nel frattempo ritorna all’orario di servizio invernale, completo quindi del pranzo domenicale per officiare la sacralità della famiglia a tavola nel dì di festa con le ormai famose riletture dei classici e qualche novità.
Petto d’anatra, savàur e fagiolini