Per il terzo anno consecutivo la Guida dei Ristoranti dell’Espresso ci ha insignito del “Cappello”, premio che ci onora e ci gratifica per gli sforzi quotidiani.
Non sono tanti i mestieri che prevedono questo tipo di tributi per questo ci riteniamo fortunati.
Molti clienti, amici e colleghi si interrogano sui motivi che portano un ristorante ad essere nominato all’interno della cerchia che include il 2 % di quegli approdi che dovrebbero gratificare il palato e lo spirito di chi si siede a tavola.
Spesso ciò che fa la differenza sono i “piccoli ritocchi”, quello che nel menù non c’è scritto, quei particolari che per distrazione potreste non notare. Sono i dettagli che trasportano una ricetta avanti nel tempo, un piatto su una rivista, un ristorante nell’olimpo (dei ristoranti, non dimentichiamolo mai).
I’introduzione del “racconto” nella nuova cucina italiana è poi ciò che l’ha portata fin qua, ovvero ai vertici della cucina mondiale e non dimentichiamo che questo nasce nelle trattorie. Poi serve tempo, lucidità e fortuna. E una squadra forte, perchè da soli non si va da nessuna parte.